Lo ha detto Albert Einstein un po' di anni fa e lui ce l'ha fatta, a spezzare l’atomo... Ed ha anche pienamente ragione sul fatto che rompere un pregiudizio sia molto più difficile, lo sperimentiamo tutti i giorni nella vita privata e in quella lavorativa. Noi stessi non possiamo certo asserire di esserne indenni.
Ma ieri, 16 aprile 2014, un pregiudizio è stato spezzato, grazie all'impegno e alla grande generosità di più di 100 istruttori BLSD Salvamento Academy, che hanno insegnato a 60 persone non vedenti come salvare una vita con le manovre di disostruzione delle vie aeree, rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione.
Può una persona cieca effettuare un massaggio cardiaco e utilizzare il defibrillatore per salvare una vita?
Fino a due giorni fa la risposta sarebbe stata "lui non lo può fare, è cieco", oppure "poverino, come può farlo?".
Lo confesso, io stesso l'ho pensato e qualche dubbio mi è rimasto fino all'ultimo, finché non mi sono trovato davanti, come allievo, una persona non vedente.
L'emozione di trasmettere un sapere così importante ad una persona che fino al giorno prima nessuno mai avrebbe pensato che potesse recepirlo, ma soprattutto metterlo in pratica, è indescrivibile.
Nella Sala della Promoteca in Campidoglio, a Roma, questi partecipanti "speciali" hanno imparato, e sperimentato sui manichini, le manovre di disostruzione, il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca e l'utilizzo del defibrillatore.
Ed è proprio il caso di chiamarli "speciali", perché anche se privi di uno dei cinque sensi, forse quello più importante, riescono a "vedere" quello che noi non vediamo e, molto spesso, a fare più di quanto noi siamo in grado di fare.
La consapevolezza e la conoscenza di queste manovre può salvare una persona, il non sapere la uccide!
E questo vale per tutti noi, indipendentemente dal numero di sensi di cui disponiamo.